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PELLEGRINAGGIO DELLA MEMORIA - 20000 LEGHE

17 febbraio 2023

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Negli anni '20 del novecento in Italia si affermò, attraverso la violenza, il Fascismo.

Mussolini si dichiarò responsabile dell'omicidio Matteotti, incarcerò Gramsci e perseguitò attraverso l'OVRA centinaia di persone rifugiatesi all'estero, inviandone molte al confino ed in carcere, con condanne a molti anni di reclusione. Dalle guerre coloniali, e dal sodalizio con il regime nazista tedesco, si arrivò alle leggi razziali del '38 a coronamento della visione razzista del Fascismo, già abbondantemente esercitata e praticata in Africa.

Le aree industriali, ove le associazioni di rappresentanza di estrazione socialista, comunista e cattolica erano più diffuse, subirono forti repressioni da parte degli organi di regime. La zona di Sesto San Giovanni e dei comuni limitrofi fu tra le prime in Italia ad opporsi con fermezza al Fascismo a partire dalla metà degli anni '20. Dal 1943, anche prima della caduta di Mussolini, iniziarono una serie di scioperi nelle grandi fabbriche. Le reazioni furono da subito severe nei confronti di coloro che venivano identificati tra gli organizzatori. Vi furono centinaia di arresti e condanne.

Nel marzo del 1944 vi fu un grande sciopero generale della durata di 8 giorni (1-8 marzo 1944). Le forze occupanti tedesche, coadiuvate dalle Direzioni aziendali e dalle milizie fasciste italiane, scatenarono una repressione che vide l'incarcerazione e la deportazione di 572 lavoratori e lavoratrici delle fabbriche sestesi.

I nostri padri e nonni furono arrestati, casa per casa, di notte, dalla Guardia Nazionale Repubblicana e dalle forze dell'ordine, senza mandato, senza possibilità di difesa, dando avvio alla deportazione vera e propria. Senza alcun processo entro poche settimane furono tutti deportati nei campi di concentramento e sterminio austriaci e tedeschi. 340 di loro trovarono la morte nei lager, ma anche quelli che fecero ritorno, portarono per sempre dentro di loro la tragica esperienza della deportazione e della sofferenza patita.

I superstiti ed i familiari di chi non ce l'aveva fatta si costituirono in associazione l'ANED (Associazione ex - Deportati Politici) e fin dalla fine del 1945 si attivarono per cercare notizie dei loro cari.

Fu un percorso frammentato per le difficoltà nel reperire informazioni che solo dopo molto tempo assunsero una forma meglio definita attraverso il lavoro certosino di Giuseppe Valota, figlio del deportato Guido, confluito, anche attraverso le interviste a deportati e  familiari, nella ricostruzione delle storie di ciascuno dei 572 deportati.

Ogni anno dal lontano 1954, ANED SESTO si reca, in occasione della Manifestazione Internazionale in cui si celebra la liberazione del Lager di Mauthausen, nei luoghi che videro le sofferenze e la morte di chi aveva detto NO al regime Fascista.

VENTIMILALEGHE dalla fine degli anni '90 supporta ANED nella gestione del viaggio della memoria, affiancando i deportati ed i loro figli nei percorsi formativi per studenti degli istituti scolastici di Sesto san Giovanni, Monza, Muggiò, Cinisello Balsamo.

Il viaggio, di cui è possibile scoprire i dettagli nel programma a fondo pafine è aperto a tutti i cittadini di questi comuni che vogliono conoscere la storia della nostre Città e del nostro Paese, che condividono i valori di Pace, Giustizia, Libertà e Solidarietà, con una visione progressista del futuro in cui si estendano i diritti politici, civili e sociali a tutti i cittadini e le cittadine.

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